Analisi SWOT

L’analisi sulla diffusione del digitale nel nostro Paese nel suo complesso [27], le criticità, i fattori trainanti e i fabbisogni inerenti il livello territoriale, espressi dalle Regioni nei documenti di Strategia Intelligente (RIS3) e nelle Agende digitali regionali, i cui contenuti sostanzialmente confluiscono negli Assi dei POR FESR dedicati all’Obiettivo Tematico 2, sono stati oggetto di approfondimento per l’individuazione delle priorità e, conseguentemente, delle linee d’azione che compongono la strategia per la Crescita Digitale.

Nella Tabella SWOT che segue sono stati evidenziati gli elementi di maggior rilievo emersi da tale analisi, alcuni dei quali di particolare rappresentatività per una o più regioni (rilevate secondo le tre categorie: Regioni Più Sviluppate - RPS, Regioni in Transizione - RT, Regioni Meno Sviluppate - RMS), mentre nei casi in cui non vi sia uno specifico riferimento territoriale le indicazioni riflettono lo stato complessivo del Paese. Si osservi che alcune caratteristiche evidenziate possono risultare contrastanti in quanto collocate in quadranti diversi secondo la categoria regionale che le ha espresse.

Il percorso logico, che parte quindi dall’approfondimento dei caratteri nazionali e territoriali e si è sviluppato, successivamente, nell’individuazione delle priorità e nella valutazione del loro impatto sulla crescita digitale del paese, ha portato alla selezione dei seguenti macro-obiettivi: completare e rendere più sicura l’infrastruttura tecnologica delle amministrazioni italiane; incrementare l’accesso al web di cittadini e imprese, in linea con gli obiettivi della DAE [28], e agevolare la partecipazione alla vita pubblica; favorire l’utilizzo dei servizi digitali e lo sviluppo dell’economia digitale.

La definizione dei settori considerati strategici e all’individuazione delle relative aree applicative è quindi anche il risultato dell’analisi della debolezza della domanda, che emerge in modo inequivocabile dalle criticità evidenziate dalle diverse categorie dei territori (cfr. il riquadro relativo alle “Debolezze”), e che può essere superata, secondo tali obiettivi, da una pluralità di azioni:

  • drastica riduzione del digital divide relativo alla connettività delle aree svantaggiate, potenziamento delle infrastrutture digitali delle pubbliche amministrazioni, in coerenza col paradigma del cloud, e loro messa in sicurezza;
  • sviluppo di piattaforme abilitanti per il settore pubblico e privato, il cui uso può favorire lo switch off analogico;
  • razionalizzazione e ammodernamento dell’offerta di servizi, già elevata in numerose realtà della PA italiana, anche nella prospettiva di una maggiore usabilità e accessibilità, apertura del patrimonio informativo pubblico e la progressiva inclusione delle categorie di utenti in ritardo, anche tramite l’individuazione di caratteri e profili strettamente correlati nell’utilizzo delle tecnologie digitali;
  • specializzazione delle applicazioni verticali anche nella prospettiva di una maggiore integrazione e partecipazione degli utenti alla vita delle amministrazioni.

FORZE

Coordinamento nazionale attraverso AgID con visione unitaria

Aumentata consapevolezza politica e sociale del ruolo strategico del processo di digitalizzazione

Progressiva diffusione della banda larga (RT-RMS) e contestuale e sinergico avvio piano nazionale Banda Ultra Larga

Quadro normativo di riferimento che indirizza gli ambiti di azione

Buona dotazione infrastrutturale, sia materiale che immateriale e buon livello di diffusione di strumenti e di servizi digitali in alcuni ambiti verticali della PA (scuola, sanità) (RPS)

Diffusa presenza di imprese ICT (RPS)

Presenza di piattaforme tecnologiche in ambiti scientifici e produttivi ad alto contenuto di conoscenza e tecnologia (RPS) e buona presenza di servizi telematici messi a disposizione dalla PA locale, anche in forma aggregata (RT)

Elevato patrimonio informativo di dati pubblici omogenei a livello territoriale (RPS-RMS)

Disponibilità di un ricco patrimonio, territorialmente diffuso, di risorse naturali e culturali (materiali ed immateriali), in cui emergono alcuni siti e beni di particolare rilievo ed attrattività

DEBOLEZZE

Attuale carenza di infrastrutture di connettività ultra-veloce

Carenza di innovazione nelle PMI

Frammentazione delle risorse e duplicazione degli investimenti

Difficoltà strutturali connesse alla conformazione del territorio ed elevato numero di amministrazioni di piccole dimensioni in posizione marginale per la connettività ad alta velocità (RPS-RMS)

Ritardo nella realizzazione di sistemi per la protezione delle infrastrutture e di buona parte dei servizi essenziali (RPS)

Eterogeneità di tecnologie e livello medio - basso di interoperabilità e di cooperazione applicativa tra gli enti pubblici (RPS) e insufficiente dotazione infrastrutturale, materiale e immateriale (RT); persistenza di fenomeni di digital divide e di carenza infrastrutturale in ICT (RMS)

Limitata capacità di dialogo tra imprese e PA per il ritardo dell’adozione di tecnologie dell’informazione da parte delle pubbliche amministrazioni (RT)

Basso livello d’interattività dei servizi online, in gran parte limitato alla fornitura della modulistica (RPS)

Maggiore utilizzo degli open data come strumento di trasparenza che come stimolo all’economia (RPS)

Modeste performance delle amministrazioni pubbliche regionali nei processi di gestione, monitoraggio, controllo e valutazione dei programmi, di diffusione e sfruttamento dei sistemi di open governance e di semplificazione e attuazione delle riforme amministrative (RMS)

Basso livello di skill e cultura digitale nella popolazione e nelle imprese; ritardo nella diffusione di internet e limitato utilizzo dei servizi on-line e dell’e-commerce

Processo di crescita dei livelli di alfabetizzazione digitale più lento rispetto alle dinamiche di sviluppo dell’innovazione tecnologica (RMS) e bassa percentuale di figure professionali con competenze specialistiche in ambito ICT (RT)

OPPORTUNITÀ

Presenza delle Condizionalità della politica di coesione e convergenza verso una strategia comune (RMS)

Sviluppo di infrastrutture abilitanti e servizi digitali che favoriscano la riduzione del divario digitale (RMS)

Elevata attenzione verso la digitalizzazione dei processi interni della PA (RPS)

Elevata e crescente diffusione di dispositivi mobili avanzati

Crescente sensibilità da parte della popolazione delle opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e dalle TIC con effetti positivi sulla domanda di servizi e acquisizione di nuove competenze (RPS)

Miglioramento dei livelli di partecipazione nei processi decisionali

Switch-off dei tradizionali canali di interlocuzione con la PA

Nuovi investimenti derivanti da economie rese possibili dalla razionalizzazione della spesa ICT pubblica

MINACCE

Mancanza di coordinamento e disallineamento temporale delle azioni strategiche individuate fra le diverse regioni

Restrizioni di carattere tecnico (produzione di soluzioni non interoperabili) che rallentano l’accesso e la condivisione dei contenuti digitali (RT)

Procedure pubbliche che richiedono ancora in tutto o in parte lo svolgimento dell’iter secondo canali tradizionali (RT-RMS)

Scarsa interoperabilità fra i sistemi informatici pubblici e procedure on line troppo complicate/lunghe con diffusione di timori legati alla sicurezza/riservatezza dei dati

Possibile aumento del digital divide nelle fasce di popolazione a bassa alfabetizzazione digitale collegato alla diffusione delle TIC nei servizi pubblici (RMS) e per il progressivo invecchiamento della popolazione (RPS)

Note

[27]Il DAS 2015 posiziona l’Italia al 25° posto sui 28 paesi europei nella misurazione dell’Indice europeo sulla Digital Agenda) https://ec.europa.eu/digital-agenda/en/scoreboard/italy#_ftn1
[28]Gli obiettivi collegati al potenziamento e al consolidamento della connettività sono presenti nella strategia della Banda Ultralarga